Titolo inglese: The Stone Man
Anno: 2015
Durata: 30'
Regista: Luca Scivoletto
Autore: Eleonora Cimpanelli & Marta Pallagrosi & Luca Scivoletto
Direttore della fotografia: Fabio Paolucci
Montatore: Alice Roffinengo
Musiche: Michele Moi
Producer: Angelo Cannizzaro
Colore: Color / B&W
Formato: HD
Ratio: 16:9
Lingua originale: italiano
Sottotitolo: inglese, francese
Genere: Docu-fiction & Ethnography
Tema: Cinema & Teatro - Culture locali
Paese di produzione: Italia
Stato lavori: pronto
Data Uscita: 18-03-2015
Sinossi:
Era considerato l’enfant prodige del documentario italiano, voleva raccontare l’identità profonda dell’Italia e per questo era stato addirittura paragonato a Pasolini. Dal 2010, però, del giovane regista veneto Edoardo Rubettini si sono perse le tracce. Sappiamo soltanto che da qualche tempo si era trasferito a Modica, tranquillo borgo della Sicilia sud-orientale, per le riprese del suo nuovo documentario, L’Uomo Pietra. Grazie alla testimonianza dell’operatore Saro Caprotta, che ha rimontato il girato di quel film incompiuto trasformandolo in un found footage movie di successo, siamo oggi in grado di ricostruire le ultime settimane trascorse da Rubettini a Modica e il controverso rapporto che il cineasta aveva instaurato con gli abitanti della città.
Note:
L’idea è stata subito quella di realizzare un prodotto ibrido, che somigliasse il meno possibile a un film su Modica Alta, quanto piuttosto a un intervento nel quartiere. Un’operazione che coinvolgesse gli abitanti e creasse delle occasioni di incontro/scontro con loro, una sorta di laboratorio chimico, in cui gli elementi da far interagire fossero la realtà e la finzione. Ne L’Uomo Pietra convergono e si intrecciano argomenti diversi. Oltre a essere un’affettuosa presa in giro del «cinema del reale», nasce dal desiderio di affrontare, in modo ironico e volutamente sopra le righe, il tema della rappresentazione che una comunità fa di se stessa e il rapporto amore-odio che può instaurarsi tra i natii di un luogo e i loro visitatori stranieri. Fin dall’inizio ho immaginato che Modica Alta fosse una cornice al tempo stesso reale e simbolica, allegoria politica di un Italia dolce e violenta insieme, frammentaria e sfuggente, così com’è la «realtà» che Edoardo Rubettini cerca disperatamente di inseguire e afferrare, condannandosi però a un delirio tragicomico.
Festival:
- Cortinametraggio, in concorso;
- RIFF - Rome Independent Film Festival - Premio Migliore Cortometraggio Italiano